Alfonsina

Non puoi fermare il vento con le mani

Di Marilena Lucente

Con Anna Bocchino

Regia Roberto Solofria

Musiche originali Paky Di Maio

Scene Vincenzo Leone

Costumi Alina Lombardi

Assistente alla regia Marica Palmiero

Organizzazione Ilaria Delli Paoli

Una produzione Mutamenti/Teatro Civico 14 e Piccola Città Teatro

Alfonsina. Potrebbe bastare il nome a renderla riconoscibile. La prima e unica donna a partecipare al Giro d’Italia, esattamente cento anni fa. Non era mai accaduto prima, tanto che per farla stare nell’elenco dei corridori le tolsero l’ultima vocale. Alfonsin Strada avrebbe corso la gara più dura e difficile di sempre –  oltre tremila chilometri – in dodici giorni, insieme a un centinaio di uomini. Nessuno riusciva a credere in questa impresa impossibile.  

Quel sogno, però, ne aveva fatto di strada. Alfonsina aveva appena dieci anni quando vide per la prima volta una bicicletta. Naturalmente non poteva avvicinarsi, perché era una bambina. Aspettò la notte per salirci sopra. Le strade bianche sembravano disegnate con il gesso che usava la maestra per scrivere alla lavagna. In verità Alfonsina smise presto di studiare: era brava, ma troppo povera per la scuola di quegli anni. Solo il desiderio di correre in bicicletta non ci fu verso di toglierglielo dalla testa e dal piccolo paese dove era nata raggiunse il mondo: corse su strada, velodromi, piste. E con la stessa determinazione con cui ha vissuto il ciclismo ha affrontato i drammi, e sono stati tanti, che hanno segnato la sua esistenza.

Alfonsina non vinse il Giro d’Italia, ma riuscì a completarlo, con una corsa epica e faticosa. Un risultato straordinario. Una donna combattiva, visionaria, che ha vissuto sulla pelle le tante trasformazioni del nostro paese e di altre è stata artefice in prima persona. Qualcuno l’ha definita una suffragette a pedali, protagonista dell’emancipazione femminile grazie allo sport.

Negli ultimi anni della sua vita, il suo nome sembrava non dire più niente a nessuno, ha continuato a correre in bicicletta sotto i tendoni del circo, ancora a sfidare se stessa e il mondo. Ancora e sempre con la sua passione: non si può fermare il vento con le mani.