el panadero
Autori Dario Menee, Ettore Nigro, Aspride
Con Dario Menee
Regia Ettore Nigro
Come nasce…
Era il 2009 e vivevo a Buenos Aires, con altri 2 amici cominciammo a riunirci per parlare di un tema che per due italiani e una discendente di italiani è molto importante: il cibo. Ci preoccupava la crescente industrializzazione del processo di produzione degli alimenti con la conseguente perdita di artigianalità, l’allontanamento dalla connessione con la terra e soprattutto la manipolazione, non solo genetica dei “prodotti”, ma quella dell’essere umano. L’idea iniziale era quella di fare una “carbonara anarchica”: la carbonara come simbolo della carboneria italiana di fine ‘800 e anarchica perché vivendo noi in quel momento a Buenos Aires venimmo a contatto con la storia del movimento anarchico del principio del secolo scorso, formato in maggior parte da italiani; poi il nostro campo di ricerca si focalizzò sul mondo dei fornai porteños e sull’ utilizzazione della pasta madre, un lievito naturale che si tramanda di generazione in generazione nelle famiglie dei fornai. Nel 2011 presentammo il primo studio con la regia di Cecilia Settembrino, al termine dello spettacolo si apriva un dibattito dove si affrontava il tema dell’alimentazione e veniva inoltre chiesto agli spettatori di immaginare come avrebbe potuto seguire la storia o quali potevano essere le scene anteriori a quelle che avevano visto. Da quelle riflessioni decidemmo di riprendere il lavoro nel 2013 e ampliarne la drammaturgia, presentammo un secondo studio con la regia di Luciana Diaz che debuttò a Mar del Plata in Argentina davanti a una comunità di immigrati italiani.
Le riflessioni generate dai dibattiti che seguirono anche quel secondo studio ci fecero tornare al lavoro, questa volta a Napoli, dove con il regista Ettore Nigro ampliammo ulteriormente lo spettacolo e la drammaturgia. “El panadero” è un lavoro collettivo, creato in fasi distinte da diversi gruppi di lavoro, gli ingredienti sono stati messi da diverse persone che ringrazio di cuore e l’impasto è stato fatto fra Napoli e Buenos Aires.
SINOSSI
El panadero è la storia di Sante, un ragazzo che vuole diventare fornaio perché ha un sogno: fare il pane per tutti. E così lotta per mantenere viva la pasta madre (’o criscito, come lo chiamano i napoletani) che ha ereditato dal nonno fornaio. Parte alla volta di Buenos Aires dove inizia a lavorare in un panificio, lotta insieme ai compagni per salvaguardare la naturalezza del pane e distribuirlo a tutti, segnando in tal modo la storia politica e gastronomica dell’Argentina. El panadero è un inno alla resistenza alimentare, contro l’industrializzazione selvaggia dei processi alimentari che porta alla perdita delle tradizioni gastronomiche, contro la manipolazione dei cibi e dell’essere umano.
Lo spettacolo mira a rendere consapevole gli spettatori nella scelta degli alimenti sviluppando senso critico. Lo spettacolo nella sua struttura prevede, al termine della messinscena, un dibattito col pubblico che ovunque – da nord a sud, in Italia e all’estero – ha riscosso un enorme successo.
Lo spettacolo puo’ essere anche rappresentato in lingua spagnola.